Il 26 novembre è uscito per Edizioni Tlon “La Chiesa che (non) ci vuole. Per un cristianesimo femminista e quel” di Elisa Belotti, Paola Lazzarini, Sandra Letizia.
“Questo libro nasce per tutte quelle persone che, come noi, cercano di tenere insieme aspetti della propria identità che la società e le istituzioni religiose continuano spesso a presentare come incompatibili: la fede cattolica e il femminismo intersezionale.
Scrivendo, abbiamo deciso di creare uno spazio per chi desidera un cristianesimo capace di dialogare con la scienza, di accogliere le differenze, di interrogarsi e di rinnovarsi nella continua ricerca della verità. Un cristianesimo che non si riduca a un sistema di prescrizioni o divieti, ma che torni ad essere una buona novella, incarnata nei corpi e nelle relazioni, nella concretezza dell’esistenza umana.
A chi percepisce di non avere più un posto nella Chiesa o di non averlo mai avuto, vorremmo dire che non è l’unica persona a sentirsi così. Esistono altre persone cristiane, femministe e/o queer, che vivono e testimoniano la propria fede dentro e fuori la Chiesa.
Questo libro è un tentativo di mettere in atto la forza generativa della fede cristiana: una fede capace di includere, trasformare e accompagnare.
Con le nostre analisi e riflessioni tentiamo di mostrare che la comunità cristiana è complessa, variegata, formata da spiritualità molto diverse e che esistono modi possibili e molteplici anche per essere persone cristiane e femministe intersezionali. Quella che può sembrare una contraddizione è in realtà un’esperienza diffusa, con una sua storia e tradizione, un coinvolgimento profondo per la giustizia sociale e un impatto sulla Chiesa e la società tutta.
Il saggio non intende affrontare alcuna questione dogmatica né, di conseguenza, mettere in discussione le fondamenta del cattolicesimo; nel cattolicesimo esiste infatti un numero definito di credenze non riformabili che lo rendono tale. Le problematiche affrontate nel testo riguarderanno la realtà socio-culturale con la quale la Chiesa cattolica si incontra e si scontra e, per tanto, gli argomenti trattati si concentreranno sulle questioni morali e sull’approccio pastorale. È infatti importante tenere a mente che, per quanto riguarda il comportamento morale, per il cattolicesimo è la coscienza la guida dell’agire della persona, per tanto la persona credente non dovrebbe mai delegare a nessuno il compito che spetta alla propria coscienza, ovvero discernere il Bene dal Male, dal momento che la coscienza è la voce di Dio che risuona dentro di noi e che formula giudizi non su verità speculative (che sono dogmatizzate) ma su verità pratiche (i comportamenti morali). Rinunciare a seguire il giudizio certo della propria coscienza è un’azione contraria al cattolicesimo”.
(Dall’introduzione)